Al momento vive a Roma, ma ha vissuto a Parigi e Londra dividendosi tra le due principali capitali europee. Un artista come Lei che cosa ha preso dalle varie culture ?
Difficile rispondere brevemente. sicuramente avere la fortuna di poter vivere in città come Londra e Parigi è un po' come fare il liceo classico: ti apre la mente. Anzitutto perchè ti apre al vero cosmopolitismo, all'apertura verso pensieri e costumi diversi (che è ben altra cosa rispetto alla tolleranza, parola che già da se indica molto bene il rapporto tra l'Italia e gli stranieri). Inoltre gli anni trascorsi a Londra e Parigi mi hanno permesso di poter conoscere la produzione artistica e culturale di altri paesi che in Italia stenta a trovare spazio.
Lei ha lavorato come assistente al film di Spike Lee "Miracle at S.Anna"; come è stato il suo rapporto con Lee e cosa può raccontarci del set ?
Una grande ed importantissima esperienza è stato l'avere potuto assistere non solo alle riprese ma anche alle proiezioni dei giornalieri. Il mio rapporto con il regista è stato molto limitato ma estremamente cordiale e penso che abbia un buon ricordo di me non fosse altro che per i cannoli alla crema di cui andava ghiotto e che mi mandava a prendergli dopo pranzo...
"Lo zio", per il quale riceve il Premio Speciale del Festival sarà presentato ad oltre 200 rassegne internazionali ed è già stato selezionato in dieci festival: cosa rappresenta per lei questo lavoro?
Un'ennesima tappa di avvicinamento al mio primo lungometraggio, che spero non tardi ad arrivare, cercando di sviluppare le mie corde narrative e l'amore per il tipo di storie che vorrei raccontare con più tempo e più soldi....
A cosa sta lavorando attualmente ?
Ho appena finito la scrittura di alcuni progetti di lungometraggi e li sto presentando ad alcuni produttori. Ci sono poi altri corti nel cassetto.... si cercano sponsors...
Mattia Lattanzi
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