Beppe Ghiglioni ci ha lasciato prematuramente, lasciando un grande vuoto nel teatro italiano. alla Presidente dell'Associazione Namastè Teatro di Firenze, nata anche per ricordare Ghiglioni, chiediamo perché è importante ricordarlo ?
Beppe fu attore sensibile ed eclettico, ma la sua , ma la sua più grrande passione fu il "vero" teatro fiorentino e toscano, quello di Novelli, Vitali, Caglieri, Bucciolini...alla cui nobilitazione consacrò gran parte della intensa attività, spesso trascurando occasioni che avrebbero potuto rappresentare per la sua carriera importanti trampolini. Il tanto bistrattato teatro toscano, a torto classificato come il teatro dei doppi sensi e delle battutacce, in realtà è stato "saccheggiato a man bassa da numerosi grandi autori teatrali ed ha spesso rappresentato la fonte d'ispirazione di lavori che poi hanno avuto riscontri nazionali ed internazionali. Beppe si era assunto l'onere di restituire nobiltà al grande teatro toscano, così spesso bistrattato dagli addetti ai lavori. Con la sua morte prematura, avvenuta in un momento in cui sembravano tornare l'interesse per le "radici" popolari e la riscoperta delle tradizioni, è venuto a mancare l'ultimo grande ricercatore, studioso e sensibile interprete di questo patrimonio della nostra cultura.
Qualche ricordo o aneddoto di Beppe, non conosciuto al grande pubblico ?
Beppe era un uomo molto generoso sia sulla scena che nella vita privata. Sulla scena voleva che tutti gli attori risultassero bene, indipendentemente dal ruolo. Durante le prove e nello spettacolo poi, riusciva a trovare la giusta caratterizzazione per tutti. Era un mattatore, senz'altro, ma con un cuore enorme per i suoi attori. La stessa generosità l'aveva anche nella vita privata: mattatore in cucina, imbandiva la tavola con ogni ben di Dio e amava molto invitare gli amici a cena. Ma sopratutto un amico sul quale potevi sempre contare a qualsiasi ora. Ogni spettacolo, ogni sera con Beppe significava qualcosa da raccontare non solo il giorno dopo, ma da ricordare per tutta la vita!
Beppe era regista e produttore, com’era il suo rapporto umano professionale con gli altri componenti della compagnia ?
Il rapporto di Beppe con gli altri componenti della compagnia è sempre stato molto buono. Questo perchè al di là dei rapporti di lavoro cercava di instaurare, quasi sempre, con i propri colleghi un legame fondato sull'affetto e l'amicizia; e credo che quello dell'amicizia sia stato per Beppe uno dei sentimenti più forti che abbia caratterizzato la sua vita di uomo come di artista
Qualche iniziativa per ricordarlo ?
Trovo che sia doveroso ricordarlo, ma non commemorarlo. La commemorazione si fa per qualcuno che non c'è più e, senza voler cascare nella retorica, per quanto ci riguarda Beppe è assolutamente presente (ci chiediamo sempre come si sarebbe comportato, che cosa avrebbe detto o non detto... a volte ce le sentiamo ancora nelle orecchie le sue "beppate"!! ). Credo che il modo giusto di ricordarlo, oltre ad iniziative come la vostra, sia proseguire e mantenere in vita il suo lavoro, le sue idee, il suo modo di concepire il teatro, quel modo che ci ha fatto capire la differenza tra "teatrino" e "Teatro".
Franco Mariani
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