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LE INTERVISTE

di

Mattia Lattanzi

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LEO GULLOTTA

Dalla “calorosa”, ma anche particolare Sicilia, al grande pubblico dell’Italia. Come è stato questo lungo “viaggio” umano e professionale di Leo Gullotta?

Un viaggio professionale di 47 anni! Ed è stato pieno di curiosità, gioiosità, disciplina,professionalità, onestà.

Principalmente il pubblico la conosce per le sue performance televisive, ma lei ha partecipato a diversi film, tra cui uno premio oscar, “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore e, per citarne un altro, “Il gioiello” di Nanni Loi, “Scugnizzi”. Ci può dire qualcosa su questi due film, e quali sono stati i motivi che l’hanno spinta ad accettare questi due “delicati e particolari” ruoli?

Ogni lavoro professionale di cinema, teatro, televisione, pubblicità è un viaggio ogni volta diverso e stimolante. Con Tornatore avevo già fatto il suo primo film "Il Camorrista" e quando è arrivato "Nuovo Cinema Paradiso" si entrava in un viaggio di poesia, amore, rabbia, denuncia universale ... Anche con Loy ho interpretato diversi suoi film, ma con "Scugnizzi",  il viaggio nelle carceri giovanili, la loro condizione e la mancanza dello Stato , tu, interprete, ti senti parte della protesta.

Al “Bagaglino” tante interpretazioni, ma quella che resta nel cuore del pubblico è quella della signora Leonida. Come vive questa sua poliedricità artistica?

E' il mio lavoro: l'attore. Conosce per caso un medico che cura solo raffreddori?

Lei oggi riceve un premio di un Festival Nazionale che annovera, tra quelli alla memoria, uno assegnato a Turi Ferro, e un altro ad Ave Ninchi. Qual è la sua testimonianza su questi due grandi artisti del teatro italiano, con cui ha lavorato?

Con Turi Ferro ho lavorato dai 14 ai 24 anni allo Stabile di Catania, e con Lui ho capito cosa vuol dire il piacere di donarsi al pubblico. Fu Ave che,  sempre allo Stabile di Catania ed io ancora adolescente, mi convinse a fare il grande "salto" romano.

Secondo lei, com’è cambiato in questi anni - se è cambiato - il mondo dello spettacolo italiano e la satira politica?

E' cambiato. Tanto. Perché la società è cambiata e a questo , o in parte, ha contribuito l'arrivo del globale, di una grande finanza impazzita e la dipendenza passiva. Apparire più che essere è pericoloso e la satira è stata sempre, nei secoli, il fanciullo che gridava "il  è Re Nudo".

Leo Gullotta ha un sogno nel cassetto, anche non professionale, ancora da realizzare?

I miei sogni non li ho mai vissuti come "sogni" ma come probabili realtà!  Sicuramente ci saranno realizzazioni, intanto sono in giro per l'Italia - Top d'incassi al botteghino...70mila presenze, fino ad ora - con "Il Piacere dell'Onestà" di Pirandello e realizzo, ancora una volta, il piacere del pubblico.

Qualche anticipazione sui prossimi impegni?

Ho concluso di girare un film tratto da un libro di De Cataldo, per la regia di Richy Tognazzi e a settembre, sempre al cinema, con "Baaria" di Tornatore. Questa estate giro per Teatri Archeologici, i cosidetti Teatri di Pietra, con un recital particolare sui Miti e le Pagine di Sicilia ... poi a fine ottobre la ripresa dello spettacolo di Pirandello.

Mattia Lattanzi

                                         
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