Signora Griselda, sua madre è stata una donna impegnata nel riconoscimento dei diritti delle donne italiane, come è nata in Tina Lagostena Bassi questa missione ?
Sin dai suoi primi processi la mamma si è resa conto che molte leggi non tutelavano i diritti umani fondamentali. Quindi è nata subito in lei la necessità di cercare di modificare una situazione legislativa obsolete, vedi Codice Rocco. Il suo impegno attivo è iniziato con il Ministro Zofari di cui è stato capo dell’ufficio legislativo. Molto è cambiato grazie al suo intenso lavoro e collaborazioni on le associazioni femminili e quelle per i diritti umani con cui collaborava strettamente.
E in famiglia come vivevate questo suo impegno ?
Anche il babbo, mio nonno, era avvocato, ed è stato il suo grande maestro, un uomo meraviglioso che l’ha sempre sostenuta e appoggiata in tutte le sue battaglie. Noi figli, mio fratello ed io, pur non diventando avvocati, ma giornalisti, l’abbiamo sempre sostenuta. In particolare alla morte del nostro babbo, nel 1988, io ho deciso di andare a lavorare con lei, ma anche di andare a vivere con lei. Sono stati venti anni di duro ed intenso lavoro che, per esempio, hanno portato il nostro paese ad avere finalmente la legge contro la violenza sessuale.
Della Tina pubblica conosciamo molto, cosa può dirci della Tina privata?
Mia madre è stata una mamma meravigliosa, sempre presente ed attenta alle necessità della sua famiglia. Nei 20 anni che ho diviso con lei abbiamo fatto anche vacanze particolari quali raggiungere da sole il Polo Nord. Adorava gli aninali e abbiamo avuto fino a sette cani e tre gatti in casa, ma abitando in campagna!
Sua madre si è sempre sentita attratta dal mezzo televisivo, secondo lei perché ?
La mamma aveva innata la dote di grande comunicatrice. Tutti conoscono il grande valore delle sue arringhe di difesa, ma studiava sempre con il babbo il mezzo e il modo migliore per fare arrivare messaggi essenziali per una migliore qualità della vita. Iniziò la sua produzione televisiva con una serie – era il 1964 – per la Rai che si chiamava “Il triangolo rosso”. Forse i primi telefilms prodotti in Italia, quelli impostati su incidenti stradali, poi “Tv sette”, “A 2 come e perché”, “Tinamite” su Odeon Tv, “Secondo la legge”, su RTL 102,5 ed infine “Forum” su Mediaset, ma tutti sempre con lo scopo d’insegnare la legge e le sue regole ai cittadini.
Forum ha caratterizzato la parte finale della sua vita, cosa può dirci del rapporto di Tina con Rita Dalla Chiesa, le altre presentatrici e gli altri giudici ?
Tina ha iniziato Forum dieci anni fa, all’epoca condotto da Paola Perego, per la quale è diventata subito la sua “mamma” adottiva. All’epoca il giudice era solo il mitico Santi Licheri, con il quale ha fatto immediatamente amicizia. Una collaborazione sincera, anche se qualche volta analizzavano il fatto giuridico partendo da presupposti differenti. Ferdinando Imposimato e Luigi Di Majo erano già suoi amici, Maretta Scoca sua collega, è stata indicata da Lei, e all’ultima arrivata, Beatrice Dalia, ha insegnato da subito i “trucchi del mestiere di giudice a Forum”. Anche con Rita Dalla Chiesa aveva un buon rapporto. Era adorata da tutto lo staff e per Forum e per tutti noi è stata una grande perdita, ma siamo consapevoli nel profondo che ci ha lasciato in eredità grandi valori.
Una curiosità, Griselda è una creatrice di collane, quelle che spesso Tina Lagostena Bassi indossava nelle sue apparizioni televisive.
Tina Lagostena Bassi aveva accettato personalmente il premio nel mese di novembre 2007, prima quindi della sua morte, avvenuta nel 2008, per questo motivo il premio è stato ritirato dalla figlia Griselda.