Sylvie come è iniziata la tua carriera televisiva?
La persona che ha creduto totalmente in me è stata senz'altro Piero Chiambretti con il
quale ho lavorato due anni...due anni intensi. Sono arrivato a lui attraverso una lettera. Io stavo guardando “Markette”, e ho telefonato per provare a far parte della trasmissione. Comunque vorrei precisare che sono arrivata a Markette dopo undici anni di gavetta.
Hai iniziato facendo la modella?
Ho partecipato a Miss Italia e sono diventata Miss Toscana nel 1992 facendo da apripista a Denny Mendez che quattro anni dopo hanno eletto Miss Italia, la prima di colore.
Quanto ti ha aiutata la bellezza per raggiungere la popolarità?
Sarei una falsa a dire che la bellezza non aiuta anche se io sono molto autocritica nei miei confronti e non mi vedo cosi bella come mi definiscono.
Quanto conta l'immagine oggi ?
La mia popolarità nasce da un ruolo trasgressivo che è stato anche definito trash e talvolta sono stata percepita come una donna volgare quando a me la volgarità mi fa anche un po' paura. Piero Chiambretti nel suo programma voleva dare un messaggio diverso da quello della negra che piange, la negra che si lamenta, che critica gli Italiani...no...ci sono anche delle negre come me allegre, divertenti, intriganti e soprattutto ironiche.
Cosa consiglieresti ai ragazzi che stanno iniziando ad andare ai casting?
Bisogna presentarsi ai casting in maniera molto semplice, molto umile, perché l'umiltà è sempre apprezzata. Se uno si presenta in maniera boriosa, spavalda, con aria di sufficienza perde dei punti. Per quanto riguarda il look invece per la donna è preferibile un jeans, una camicia bianca e una giacca. La gonna no, perché l'Italia è un Paese di bigotti.