Saverio Marconi considerato il re del musical in Italia. Come si diventa primi nel proprio settore ?
Beh, guarda, si tratta di saper fare il proprio lavoro. Esistono due modi di lavorare: uno con cui si vuole affermare il proprio ego; l'altro che consente di soddisfare i propri desideri. Io adopero il secondo! Ho tanti desideri, ho sempre amato il musical e quindi lavoro per soddisfare i miei desideri, sono un drogato! Quando mi accorgerò che devo lavorare per routine, smetterò.
La Compagnia della Rancia e Saverio Marconi un binomio di successo che continua da oltre 25 anni. Come è cominciata?
La Compagnia è stata fondata nel 1983 e riconosciuta solo tre anni dopo, ma già tre anni prima avevamo fondato la scuola di recitazione. Nel 1988 abbiamo cominciato a fare musical con personaggi come Edy Angelillo e Giampiero Ingrassia che, allora, non erano delle star. Poi ho fatto "A Chorus Line" con Maria Laura Baccarini che era giovanissima, c'era Renata Fusco, Michele Carfora. Quando nel 1996 ho realizzato la prima edizione di "Cantando sotto la pioggia", Raffaele Paganini è stata la mia prima vera star. Io ho cominciato nel 1988, a 40 anni. Lavorare con una star è difficilissimo, non è che tu chiami la star e quella viene. Io mi sono costruito la mia carriera e sono stato onesto con me stesso e con gli altri.
Ma Saverio Marconi frequenta il mondo del teatro ?
No, non ne vedo. Io sono molto pigro. Amo molto stare a casa mia, non abito né a Roma, né a Milano, quindi appena posso mi godo il fine settimana, che per me è sacro! Mi informo sempre molto bene su com'è uno spettacolo, perché se per caso non è bello, non voglio andare a salutare dietro le quinte gli attori dicendo cose che non penso realmente.
Come vive Saverio Marconi ?
Io vivo molto alla giornata e d'altra parte questa è un po' la situazione del teatro musicale italiano. Io ho cominciato nel 1988 a fare il regista e sono vicino alla pensione. Toccherà ad altri giovani, ne conosco diversi che hanno capito cos'è questo lavoro e come lo si porta avanti.
Quest'anno Lei ha scelto per il cast di High School Musical un ragazzo della scuola di Maria De Filippi, e ha fatto parte della giuria di "Amici", come giudica quella scuola televisiva ?
"Penso che ci denigra "Amici" faccia molto male. Il concetto fondamentale è che da quando c'è questa trasmissione tutti i giovani che vogliono arrivare allo spettacolo studiano e si danno da fare. Non pensano più "sono bravo" o "la natura mi ha fatto bella" e vanno a fare un provino. Quindi, nello spettacolo, un passo avanti l'abbiamo fatto.
Come si ricorda la sua Firenze ?
Ho vissuto a Firenze prima e dopo l'alluvione fino ai primi anni 80. Ho studiato al liceo artistico in piazza San Marco e poi all'Accademia per tre anni, scenografia. Ho fatto il teatro in vernacolo con personaggi come Dory Cei, a cui devo tantissimo, Wanda Pasquini, il Nannini. Ci lavoravo il sabato e la domenica e l'estate tutti i giorni. Il teatro era sull'Arno.
Lei con "Padre padrone" ha vinto anche il Palmares al Festival di Cannes, e il Nastro d'Argento, non le manca la recitazione ?
Affatto. Di quel bellissimo momento conservo ancora una locandina locandina de La Nazione dedicata a me. Chi mi conosce sa che tutta la mia storia asrtistica è mossa dalla passione. Non ho mai avuto rimpianti.
Sono diversi da quelli di un tempo i ragazzi che si presentano oggi ai provini?
A volte non so chi scegliere. Quelli di oggi hanno un energia, e poi sanno ballare e recitare. Ricordo ancora i provini di "A chorus line", quando arrivava un ballerino intonato facevamo i salti di gioia. Adesso selezioniamo per il timbro di voce.
Mattia Lattanzi
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