Franco Mariani, classe 1964, giornalista, con alcune specializzazioni tra cui critico cinematografico, Vaticanista, massimo esperto dell’alluvione di Firenze del 1966, dello Zecchino d’Oro, con un archivio video unico al mondo, responsabile di diversi uffici stampa nazionali e regionali, Segretario Nazionale dei Giornalisti Uffici Stampa, Presidente Nazionale del Collegio dei Garanti dell’Unione Cattolica Stampa Italiana, Fondatore del Comitato Pro Monumento ai Caduti di Ugnano in Firenze e dell’Associazione Firenze Promuove, già Segretario Provinciale dell’Associazione Nazionale Artiglieri, dei Giornalisti Cattolici Toscani e del GUS Toscana, come è arrivato al Festival di Villa Basilica ?
A Villa Basilica, che onestamente non conoscevo, ci sono arrivato per caso, nel lontano 2004 grazie all’attore Gianluca Magni, di cui curo l’ufficio stampa, che aveva ricevuto un premio dal Festival, che invitò i responsabili di quelle edizioni ad inserirmi nella giuria. In quell’occasione ho conosciuto il Sindaco Giordano Ballini e da quel momento è nata una amicizia sfociata poi anche in una serie di collaborazioni professionali, grazie ai numerosi incarichi istituzionali che ho nel mondo del giornalismo.
Come è stata quell’esperienza ?
Molto stimolante per due motivi: il primo perché in giuria ho conosciuto dei colleghi simpaticissimi quali Laura Gemini, Ettore Zocaro, Fabio Melelli, quest’ultimo una enciclopedia del cinema vivente, nonostante la sua giovanissima età, e poi perché ho avuto l’occasione, per due anni, di godermi la pace, la serenità, l’aria fresca, la voglia di vivere bene e sano che si respira a Villa Basilica. Dico per due anni perché poi quando sono diventato il direttore artistico e Segretario del Festival, per ovvi motivi, quale primo responsabile della manifestazione mi posso godere poco, dovendo essere sempre operativo.
Da quei primi due anni in giuria è partita la riforma del Festival voluta dalla giunta guidata dal Sindaco Giordano Ballini ?
Effettivamente si. Il primo anno, con la presidenza del magnifico e stupendo regista Giuliano Montaldo, un gran signore, raffinato uomo e regista, oserei dire con uno spiritaccio goliardico quasi toscano, avendo ricevuto anche l’incarico estemporaneo di gran cerimoniere a causa della pioggia dirompente dell’ultima serata che ci costrinse a spostare la cerimonia di premiazione nella piccolissima sala del consiglio comunale, ho condiviso con lui diverse ore, ricevendo molto dal Maestro del Cinema. Conoscendo poi dei filmakers giovanissimi e di talento, quali i fratelli Marco e Riccardo Di Gerlando di Sanremo e Luca Burchietti di Massa Cozzile, in provincia di Pistoia. L’anno successivo, ritrovandomi tra le opere selezionate, che venivano scelte da delle giurie di cui quella principale non vedeva nessun verbale o aveva notizia, gli stessi autori degli anni precedenti ho avuto sentore che qualcosa non funzionava. Attenzione non dico che c’erano delle intenzioni colpevoli o truffaldine, ma di certo la cosa era curiosa. Contemporaneamente le stesse intuizioni le ebbe anche l’amministrazione comunale. Dopo l’edizione del 2005 fui chiamato dal Sindaco Ballini, nella mia veste di Vaticanista e Segretario Regionale dei Giornalisti Cattolici ad organizzare un evento per ricordare Papa Giovanni Paolo II e a margine di quell’occasione il Sindaco mi chiese come poteva cambiare il Festival. Gli detti alcuni suggerimenti, e dopo qualche mese, non trovandosi la Giunta d’accordo su alcune richieste dell’allora responsabile organizzativo della rassegna, mi sono ritrovato, con mia grande sorpresa, con l’incarico di direttore artistico e Segretario del Festival.
Quali sono stati i primi interventi sul Festival ?
L’individuazione di un processo culturale a lungo raggio che permettesse di trovare una sua strada, unica e personale, che lo differenziasse non solo dalle precedenti edizioni, ma soprattutto ne facesse un unicum tra i festival nazionali del nostro paese. La scelta dell’istituzione di un suo specifico premio per gli artisti chiamati a ricevere il più alto riconoscimento culturale di Villa Basilica. L’apertura di un sito internet, oggi essenziale soprattutto per la comunicazione anche al di fuori degli addetti ai lavori. Girare l’Italia, soprattutto per il settore del teatro, alla ricerca di una “scintilla” nei vari artisti, “scintilla” che poi gli permette di vincere il Premio “Giulia Ammannati”. Cercare di non far pensare alla Basilicata ma alla Toscana.
Come scusi, non capisco ?
Vede, prima della riforma del Festival, nessuno, nel mondo dello spettacolo, conosceva Villa Basilica. Neppure io, critico cinematografico. Se ad un italiano chiede dov’è il Comune di Villa Basilica sicuramente pensa ad un comune della Basilicata, e non alla Toscana. Eppure nell’antichità Villa Basilica era famosa nel mondo civilizzato per la produzione delle spade, della carta paglia, ancor oggi nel territorio comunale sono situate le fabbriche delle più importanti cartiere italiane. Qui vi sono nati personaggi illustri quali, Giulia Ammannati, la madre di Galileo Galilei, il Cardinale Iacopo Ammannati, Segretario di Papa Pio II e successivamente di Papa Paolo II e Papa Sisto IV, la famiglia di Carlo Lorenzini, l’autore di Collodi. Anzi qui merita fare una precisazione: fino al 1884 la frazione di Collodi faceva parte del Comune di Villa Basilica, per poi passare al Comune di Pescia. Quando nel 1883 Lorenzini scrive Pinocchio, Collodi era Comune di Villa Basilica. Ora se Collodi fosse stata ancora di Villa Basilica e non di Pescia sicuramente Villa Basilica avrebbe una notorietà mondiale che oggi è appannaggio di Pescia. Senza nulla togliere al Comune di Pescia, già noto per il suo omonimo mercato di fiori.
E’ vero che lei spesso incita all’insurrezione per richiedere indietro la frazione di Collodi ?
(ride) In un certo senso si. Ma in modo goliardico. Vede, nell’epoca del Federalismo, della Padania libera, da quel provocatore che poi, giornalisticamente parlando, sono mi diverte moltissimo cogliere al balzo questa occasione per “inneggiare” Villa Basilica all’insurrezione, pacifica, promuovendo chissà anche un referendum, per riannettersi un pezzo della sua storia, che di certo non fa parte del Comune di Pescia. E dico questo avendo degli ottimi rapporti, come ha lo stesso Comune di Villa Basilica, con il Comune di Pescia, in particolare con il Sindaco Antonio Abenate, il Vice Sindaco Daniele Narducci, l’Assessore alla Cultura Guia Guidi. Credo che nessuno possa darmi torto. Se la frazione di Collodi rimaneva nel comune di Villa Basilica oggi tutto il mondo, grazie al successo di Pinocchio, saprebbe dov’è Villa Basilica.
Cosa ricorda delle ultime edizioni del Festival ?
I ricordi sono tanti: la mia intervista televisiva, era il luglio 2004, sotto un grande ombrello, sotto il diluvio universale, nella piazza principale di Villa Basilica ai registi Giuliano Montaldo e Alberto Sironi, l’intervista, sempre quell’anno, a Daniela Poggi, che si mise in una posa molto sexy, a vamp degli anni settanta, su uno degli scranni del Consiglio Comunale, la grande disponibilità di Veronica Pivetti, per poi passare alla semplicità della Sylvie Lubamba che, quasi con le lacrime agli occhi, venuta a sapere di problemi di Athina Cenci, ci ha ringraziato sul palco per questo, inviando i suoi auguri personali alla Cenci, o la gioia di alcuni attori quando personalmente ho consegnato loro la lettera autografa del Sindaco con la quale gli annunciava l’assegnazione del Premio “Giulia Ammannati”. In particolare ricordo quella della coreografa, professoressa e da qualche mese anche attrice, Maura Paparo, dei protagonisti del musical “Scooby-Doo in Live on Stage”, o di tre attori, di cui uno ha fatto parte anche di Scooby Doo, del musical “High School Musical”. Personalmente sono delle soddisfazioni, oltre alla riprova che il lavoro che fai, il tempo e i sacrifici che dedichi al riconoscimento del sacrificio di questi giovani talenti dello spettacolo italiano sono alla fine apprezzati. Senza dimenticare le congratulazioni finali di Cino Tortorella per la serata dedicata ai 50 Zecchini d’Oro. Tortorella non ha peli sulla lingua, sono stato testimone diretto di alcune sue sfuriate per cose che non gli piacevano, e quindi quando alla fine, con le lacrime quasi agli occhi, ha esternato questi suoi giudizi, mi ha fatto veramente piacere. E’ stato come se avessi ricevuto una medaglia d’oro al merito.
Ma il vostro Festival è anche un Festival della memoria?
In un certo senso potremmo dire di si. Vede l’Italia è una nazione che tende a dimenticare il proprio patrimonio culturale, anche se poi, pensando solo ai monumenti storici delle nostre città, vive di questo. Stesso discorso vale se si parla dell’Olocausto o delle tragedie del terrorismo degli anni di piombo. Allora mi sono detto perché non dedichiamo una parte del Festival anche al ricordo. Cosi nel 2006 è stato istituito il Premio alla Memoria, assegnato per la prima volta a due grandi del teatro italiano, Peppino De Filippo e Dory Cei. Senza dimenticare che il Festival è anche l’occasione per vedere sul grande schermo alcune commedie, sceneggiati televisivi, spettacoli di varietà, prodotti dalla televisione negli anni 60-80. Rarità che non vengono più riproposte dalla RAI ma che si possono rivedere grazie al Festival di Villa Basilica. Non ha idea di cosa è successo quando abbiamo annunciato, in occasione del decennale, la riproposizione di sceneggiati della Tv dei ragazzi degli anni 70, “I ragazzi di padre Tobia” o “Le avventure di Ciuffettino”, per non parlare poi delle “Le sorelle Materassi” o “Gallina Vecchia” o le interpretazioni di Alghiero Noschese o di Macario.
Quali sono i giudizi degli artisti che vengono a ritirare il Premio Giulia Ammanati ?
I giudizi sono sempre entusiastici. Sia per la bellezza del luogo dove il Festival si svolge, ovvero della piazza principale di Villa Basilica dove si trova la chiesa del XII secolo, oggi monumento nazionale, sia per l’accoglienza da parte degli abitanti di Villa Basilica, che della struttura alberghiera dove i premiati alloggiano, l’albergo più rinomato di Pescia, senza dimenticare il buon cibo, che per un artista, anche quello più attento alla linea, è sempre apprezzatissimo.
Progetti futuri ?
Tanti, ma proprio perché sono per il futuro non ne posso parlare. L’unica cosa che posso dirvi è quello di appuntarsi sempre sull’agenda l’appuntamento con il Festival di Villa Basilica per i primi giorni di luglio. Ogni anno il Festival vi riserverà grosse sorprese e la possibilità d’incontrare i migliori personaggi del mondo del cinema, teatro, televisione.
Mattia Lattanzi
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