Silvia Querci è l'unica fiorentina, anche se in realtà di un comune dell'area metropolitana, del cast di "Romeo e Giulietta" di Cocciante. Come hai vissuto la prima a Firenze?
Ero emozzionatissima perché era importante, ancor di più di altre piazze, anche se mi emoziono tanto perché sono emotivo, partecipo molto.
Cosa è successp quando la produzione ha ufficializzato la tappa fiorentina?
Sono stata subissata di telefonate di parenti, amici, conoscenti, del fruttivendolo.... e sono stata felicissima, perché quando si gioca in casa ci si sente coccolati.
Come è stato fare i provini?
La serie di provini è stata lunga. Ho trovato il bando di concorso sul internet, e ho deciso di provarci. Pensando al grande successo di "Notre Dame De Paris" mi sono immaginata l’affluenza di domande per i provini. Io credo che chi fa queste cose ha sempre un margine di speranza. Però quando mi hanno chiamato ero proprio contentissima…mi ha telefonato Maria Cristina De amicis.
A seconda degli spettacoli una volta interpreti la nutrice, una volta una delle ragazze. Come affronti i due ruoli?
Sono due cose molto differenti. Psicologicamente ed emotivamente sono due ruoli differenti, perché la nutrice è un ruolo chiave, tosto, dove ci vuole molta concentrazione. Non ti puoi permettere di essere poco concentrata. Devi dare molto emotivamente....... e con la voce. È un po' la seconda madre di Giuletta. Mentre per gli altri ruoli c’è sempre concentrazione.... però è un altro tipo di concentrazione.
Ma ti hanno preso per il canto....o per il ballo?
Per il ballo penso (ridendo di brutto). D'altra parte c’ho questo fisico da ballerina della Scala di Milano. Io sono una étoile mancata.
Qualche curiosità che ti ha visto protagonista?
Io soffro di vertigini e quando al’inizio ho iniziato le prove e ho capito che la scena iniziale della festa è sopra un ponte.... è stata veramente dura. Ho dovuto fare un periodo di training perché non riuscivo nememeno a salire le scale. E' stata dura. Ma il risultato credo sia più che ottimo.
Franco Mariani
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