Il giornalista e autore televisivo Mediaset, Massimo Righini, 30 anni, fiorentino, ha iniziato a lavorare in tv nel 1994 all’emittente televisiva regionale TVR Teleitalia, approdando dopo pochi mesi a Canale 5.
Lo abbiamo incontrato ed intervistato in esclusiva.
Massimo, come sei arrivato a Canale 5 ?
Non ci crede nessuno, ma inviando semplicemente, nel 1997, un curriculum, a due trasmissioni: "La cronaca in diretta" di Raidue, e a "Verissimo" di Canale 5, che era partito da poche settimane. Dopo una settimana sul telefonino apparve un numero di Milano, e pensai che mi chiamassero per fissare un colloquio, invece mezz'ora dopo ero già su una delle macchine di servizio di Mediaset, diretto a Montecatini, con l'incarico di realizzare il mio primo servizio per Canale 5. Per diversi mesi ho continuato a risiedere a Firenze, coprendo tutto il centro italia, e realizzando in media tre-quattro pezzi a settimana. All'epoca la redazione era composta da solo 22 giornalisti, oggi invece sono più di cento, e quindi il lavoro era tanto. Era l'anno in cui finì il processo Pacciani, per il mostro di Firenze, e quindi il lavoro a Firenze non mancava. Poi l'anno successivo mi sono trasferito definitivamente a Milano.
Come è stato il passaggio da una televisione regionale, come TVR Teleitalia, ad una televisione nazionale come Canale 5 ?
E' stata una scossa. Quel giorno, quando mi chiamarono per quel servizio a Montecatini, la segretaria di produzione mi chiese, facendomi anche l'elenco, di quale attrezzatura avessi bisogno per la realizzazione del servizio, dalle gelatine al microfono senza fili, al collarino, e via dicendo, ma io non conoscevo quelle parole, perché a TVR avevamo solo un operatore, un microfono e una telecamera. Non volendo fare una figuraccia mi feci mandare tutto, anche se non conoscevo il materiale tecnico richiesto. Poi ho cominciato a leggere dei libri sulla tecnica, perché un giornalista quando esce per un servizio è responsabile di tutto. Mi ricordo ancora che quando andai a Milano per la prima volta la segretaria esclamò: "Oddio mio quanto sei giovane", allorché io pensai che non mi avrebbero preso, avendo solo 22 anni e una faccia da ragazzino. Invece mi presero.
E dopo “Verissimo” ?
Finita la trasmissione a giugno, ho continuato a collaborare anche all'edizione successiva, anche se non era una vita facile, in quanto dovevo essere sempre pronto a partire a qualunque ora, anche alle tre di notte, e questo accadeva spesso, per realizzare i servizi più disparati, come la caccia ad un orso scappato da uno zoo in Umbria; avevo 22 anni, mi pagavano a pezzo, anche se non era poco, ma sentivo il bisogno di cercare altre strade, e quindi decisi di inviare il mio curriculum ad un altra trasmissione, "Chi c'è c'è", condotta da Silvana Giacobini, attuale direttore di "Chi", diventata poi mia grande amica, dove iniziai a lavorare dal mese di agosto, e dove l'anno dopo sono diventato anche autore del programma.
Ma non ti sei fermato qui ?
No, l'anno successivo ero l'unico autore della trasmissione "Melaverde", dove si decidevano gli argomenti all'ultimo minuto, e quindi passavo la notte precedente alla registrazione delle varie puntate a scrivere tra le 35 e le 40 pagine di copione. Poi, siccome penso di essere, nella norma, "ambizioso", ed essendo, fin da piccolo, sicuro che avrei fatto questo lavoro, sono sempre andato avanti, e quindi ho realizzato, come autore, altre trasmissioni. In questo periodo sono entrato in un "gruppo" di persone, dove penso di aver fatto buona impressione da subito, che ha realizzato tutta una serie di varietà: "Meteore" con Giorgio Mastrota e Alessia Merz, "Strano ma vero", con Gene Gnocchi e Cristina Parodi, "Provini", con Gerry Scotti, "Matricole", "Bigodini", "Papirazzo", "Nessuno è perfetto", "Celebrità", "Il brutto anatroccolo". Tutti insieme, tutti lo stesso gruppo, fino a quando poi non ci siamo divisi. Era l'anno in cui nacque La7, che mi offrì un sacco, ma veramente un sacco di soldi per andare a lavorare da loro. Mediaset rilanciò non con i soldi, ma con un contratto in esclusiva per due anni, che avevano solo una ventina di persone in tutta l'azienda. Rimasi stupito, e accettai, perché a venticinque anni avere un contratto in esclusiva dalla più grande azienda televisiva privata non è una cosa che accade tutti i giorni. Quindi ho fatto l'autore per "Anni 90" una trasmissione giornalistica andata in onda su Retequattro, poi alcuni quiz e altri varietà. Poi ho ritrovato parte del mio gruppo “storico", ad “Amici”, ovvero Peppi Nocera, Chicco Sfondrini, Luca Zanforlin.
A Mediaset hai quindi fatto di tutto, ma qual è il genere che preferisci ?
Preferisco il reality, perché non essendo manipolato - almeno noi ad "Amici" non manipoliamo i ragazzi - è bello raccontare la loro vita ogni giorno attraverso il montaggio di quello che realmente accade nella scuola dalle 9,30 alle 18,45. "Amici" è una vera scuola, dove si studia e si impara canto, ballo, recitazione, e dove instaurano le amicizie e inimicizie tipiche di una scuola, non è quindi una casa, una fattoria o un ristorante...ma un'esperienza di vita unica nel suo genere.
Come sei arrivato ad “Amici di Maria De Filippi”?
Ho ricevuto una telefonata dal braccio destro di Maria, che mi convocava per un appuntamento il primo di settembre dello scorso anno. Sono piaciuto subito, tant'è che volevano che iniziassi a lavorare per loro quello stesso giorno, e cosi da Milano, dove ho vissuto in questi ultimi sette anni, il 3 settembre mi sono dovuto trasferire a Roma, anche se torno regolarmente a Firenze, che rimane comunque la mia città, dove vivono i miei genitori, Guido e Rossana, che sempre mi hanno sostenuto e incoraggiato.
Qual è il tuo ruolo come autore del programma ?
Ogni mattina, dopo aver parlato con gli insegnanti, stabilisco i tre program, ovvero le tre regie che abbiamo per seguire le lezioni delle varie classi e dei ragazzi che vi partecipano. Ogni regia ha un reportista che scrive al computer tutto quello che accade, dalla mattina alla sera. Poi il sottoscritto, o uno degli altri autori, quando alla sera si mette a montare la puntata pomeridiana, guarda questi report e decide quali momenti, tra discussioni, lezioni e incontri, mandare in onda. La cosa più complicata di questo programma è riuscire a far conoscere al pubblico a casa tutti i 26 ragazzi prima del serale. Per cui devono avere una loro storia da raccontare.
E la puntata del sabato ?
E' la cosa più semplice del lavoro di tutta la settimana, perché noi facciamo semplicemente una scaletta molto aperta di quello che può succedere, e di argomenti di discussione per Maria. Poi è Maria che decide cosa succederà. Perché Maria ha una sensibilità particolarmente spiccata. Io mi stupisco sempre, perché lei riesce a capire quello che può venir fuori da un ragazzo, da uno sguardo, da una mezza parola che viene detta, e da lì, lei, costruisce la puntata. E' impossibile fare una scaletta per Maria come la si fa per una Barbara d'Urso o per una Clerici, che hanno bisogno di tracce prestabilite per andare avanti. Lei, a volte, la scaletta non la guarda neanche. Se lei capisce che ci sono due ragazzi che non stanno bene nella scuola, o hanno litigato durante la settimana, lei approfondisce l'argomento in diretta. E' l'unica che riesce a capire queste dinamiche.
Maria come si comporta con i ragazzi ?
Maria spesso, e questo non si vede, perché non lo mandiamo mai in onda, entra dentro la scuola e parla con i ragazzi, e diventa loro amica.
Alla vigilia di Natale quest’anno, nella puntata andata in onda lo scorso 22 dicembre, avete dato un bel “pacco natalizio” ai ragazzi chiedendo loro di decidere all’istante quali ragazzi dovevano abbandonare la scuola definitivamente, stilando l’elenco dei 16 finalisti. Chi ha avuto questa perfida idea, che poi in realtà era solo un brutto scherzo?
Lo "scherzetto" della lista è stato deciso un po' da tutti, perché quest'anno non abbiamo ancora tirato fuori dei caratteri forti. Questa non è una casa, dove i ragazzi non fanno niente e stanno seduti, devono avere una loro personalità. Anche a telecamere spente il pubblico in studio "accusa" noi autori di non aver fatto conoscere sufficientemente i ragazzi, e i ragazzi di non essere interessanti da raccontare. Più volte quindi noi autori, nelle puntate del pomeridiano, abbiamo dato degli stimoli ai ragazzi per tirar fuori la loro personalità. E' come se fossero frenati.
Qual è il tuo rapporto con gli altri toscani del programma, ovvero con la professoressa Fioretta Mari, e i ragazzi, Marco Gandolfi Vannini e Valentina Campani, uscita a ottobre ?
La Mari è un personaggio abbastanza particolare: noi diciamo ogni volta che la Mari ci "svolta" il pomeriggio. Spesso mangiamo insieme. E' un personaggio strano e divertente. Quando abbiamo avuto i Blue come ospiti, durante la pubblicità è andata a farsi fare l'autografo, ma non per sua figlia o per una amica, per lei. Lei con me parla solo fiorentino. E' molto legata a Firenze. Spesso ritorna a Firenze per ricaricarsi. Valentina era una ragazza con una personalità ben precisa, che a casa si capiva. Sapevi che quello era il suo sogno, e che c'è rimasta aggrappata fino alla fine (ha perso una sfida ndr). Aveva una bella personalità. Cosi come una bella personalità c'è l'ha Marco. Lui fa il "papa" dei ragazzi. Ha 24 anni, ed è il più grande del gruppo. E' divertente. Ha bene in mente quello che vuole fare: vuole diventare famoso e fare l'attore.
Che anticipazione puoi dare in esclusiva ai lettori del “Corriere” su come sarà il serale quest’anno ?
Posso solo dire che quest'anno ci saranno molte sorprese e il numero delle casette varierà (l’anno scorso erano due e ospitavano quattro studenti per volta ndr). Solo il giovedì sera in prima serata alle ore 21, a partire dal 3 febbraio, sia i ragazzi, che il pubblico, sapranno i nomi dei due effettivi sfidanti. I ragazzi rimarranno sulle spine fino all'ultimo.
Hai un tuo pronostico sul vincitore dell’edizione 2004 ?
Purtroppo no. L'anno scorso, in definitiva, era ben evidente che c'erano un paio di ragazzi che potevano arrivare alla fine, e che il più talentuoso di tutti era comunque Leon, come l'anno precedente era Giulia Ottonello. Quest'anno c'è una omogeneità molto più marcata. Certo, c'è uno come Antonino Spadaccino che ha una bellissima voce, che non sapeva di avere, perché non è mai andato a scuola, ed è uno molto bravo nel suo genere, però ci sono anche altri bravi ragazzi tra i cantanti e i ballerini.
“Amici” sarà riconfermato anche per la prossima stagione, e ci sarai anche tu?
Penso che il programma sarà riconfermato...e mi auguro lo sia anche la mia presenza.
Tra i Professori e i ragazzi, con chi hai legato di più ?
Tra i professori ammetto che ho legato di più con persone più comunicative ed affettuose, come Garrison Rochelle, Grazia De Michele, il Maestro Luca Pitteri, Rino Cassano, Patrick Rossi Gastaldi, con i quali, a volte, ci incontriamo anche fuori dal lavoro, a cena, o per una serata a casa di uno di loro. Anche con la Mari. Con alcuni c'è anche un rapporto più profondo, perché ti danno la possibilità di entrare in amicizia con loro. Con altri, tipo Steve La Chance, che è un grande professionista, è più difficile, perché è un po' più "distaccato". Con i ragazzi il rapporto è un po' diverso. Ad esempio, qualche giorno fa, prima di natale, siamo stati tutto il giorno con loro, dentro la scuola, a telecamere spente, per dargli l'idea che non siamo dei mostri, che guardano solo dalle telecamere o dai monitor, ma che ci emozioniamo anche noi.
Massimo, quest’anno TVR Teleitalia, dove hai iniziato la tua carriera nel 1994, ha festeggiato i suoi primi 25 anni di attività. Qual è oggi il tuo rapporto con questa storica emittente toscana ?
Io mi sento legato a TVR Teleitalia, al suo presidente Paolo Salvi, al capo redattore Elisangelica Ceccarelli con la quale ho iniziato il primo tg di TVR. Ho iniziato con loro esattamente nel febbraio 1994, e a febbraio 2004 gli ho mandato un regalo perché erano dieci anni della mia carriera. Quando torno a Firenze, una visita ci scappa sempre. Poi durante l'estate, quando non ho impegni sul nazionale, organizzo sempre qualche trasmissione speciale per TVR Teleitalia.
Franco Mariani
Leggi la scheda del premiato Vedi il filmato della premiazione
|