Giacomo Salvietti partiamo dal provino per "Romeo e Giulietta", come l'hai vissuto?
Il provino è stato uno dei più belli, a livello mio emozionale anche è perchè ho voluto provare così per scherzo. Ho mandato il materiale con dei pezzi da “Notre Dame de Paris” e un po’ di foto, ma non pensavo assolutamente che si facessero vivi.
Dopo due mesi mi hanno chiamato e ho fatto l’audizione davanti Riccardo Cocciante... ed è stato bellissimo.
Chi ti ha comunicato che eri stato preso ?
Mi ha telefonato Giulia della produzione dicendomi “Ti abbiamo preso, sei nel clan dei Capuleti e forse in futuro sarai un prossimo Belvoglio”. Per me era il traguardo.
Secondo te ti hanno preso per il canto o il ballo?
Qua balliamo e cantiamo. Sicuramente per il canto, il ballo comunque è stato bello perché non ho mai affrontato questa disciplina. Imparare a ballare è stato molto bello, non sono un ballerino...... lo sapevamo dall’inizio.
Cosa provi quando sali sul palcoscenico?
L’emozioni sul palcoscenico sono molto forti. Sono emozioni che ti ricordi sempre anche perché devi essere attaccato alla storia e al tuo personaggio... vivi tanti stati d’animo. All’inizio fronteggio i Capuleti, poi arrivano i momenti tragici come la morte di Tebaldo, per non parlare poi quando faccio il giullare o il fraticello del convento.
Con chi sei in camera?
Ho fatto tanti cambi di camera, per arrivare a stare con Nicholas Torselli. Nicholas è un amico, un fratello per me. Abbiamo condiviso tante cose. Sono stato con Angelo del Vecchio, con Daniele Carta Mantiglia.
Come ti ricordi il debutto a Firenze?
Sono stato veramente contento perché Firenze è comunque una città che porto nel cuore perché mio papà è nato a Firenze e rappresenta la Toscana.
Franco Mariani
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