Sandro Querci, premiato per la particolarità di “Da te a me”. Come nasce questo lungo monologo?
Volevo promuovere il libro, non sapevo come. Mi domandavo:- 'Chi mai andrà i libreria a comperare il mio scritto?' Decisi quindi di mettere su un recital a leggio. Mi stava però stretto, avevo l'esigenza di darmi di più, optai allora per uno spettacolo vero e proprio.
I Querci sono dunque una famiglia di artisti. Questo sicuramente l'ha aiutata a crescere professionalmente, e nel trovare lavoro ?
Sì, mio nonno era una celebrità a cavallo anni '30-'40, mio padre e mia madre si sono conosciuti in tour, mia sorella pure è cantante-attrice. Professionalmente sono stati loro a farmi da maestri, ancora oggi, quando devo impostare un monologo o una canzone, prima mi faccio valutare da loro.
Nel trovare lavoro ho dovuto solo far forza su me stesso, erano altri tempi i loro, senza contare che la disciplina che io ho intrapreso è un po' diversa da quella che svolgevano loro appunto.
Ancora giovane, anche se con molta gavetta alle spalle, cosa ha ancora di dire e da scoprire Sandro Querci nel teatro italiano?
Da dire tanto. Sono una persona che ha tante necessità, tanti linguaggi coi quali voglio esprimermi ancora, meglio e di più. Per esempio, "La tragedia" è un genere che adoro e dal quale sono fuori da qualche anno, spero vivamente di poterne fare a breve.
Scoprire? Tanto, tutto. Ogni volta che mi rilasso un poco perché sento d'aver raggiunto un obbiettivo, arriva un segnale che mi avverte che la mèta è ancora lontana. Vero e giusto.
Oggi a Villa Basilica un premio per un suo spettacolo che potremmo definire "di casa, fiorentino-toscano", ma lei da sempre si esibisce con grandi compagnie nazionali, "Masaniello", "Alta Società", "Il principe della gioventù" sono solo alcuni titoli, e mi dicono che c'è possibibilità di altri premi per queste interpretazioni...quando avremo modo di applaudirla a Firenze e in Toscana ?
Spero proprio che l'opera di Riz Ortolani approdi presto a Firenze. Si parla della congiura di Francesco De' Pazzi contro il Magnifico. Compagnia internazionale con uno spettacolo su Firenze; per me il massimo.
Senza però dimenticare il cinema, vero ?
Certamente. L'anno 2008 è stato ricco di cinema. Ho interpretato un piccolo ruolo nel film "Benvenuti in amore" e poi è uscito il mio docu-film il 19 dicembre, "Villa Story". Nel 2010, dopo l'uscita dell'omonimo romanzo "Per sempre ieri", iniziero le riprese del film. Il cast è quasi completato, farò comunque dei provini per attori-attrici toscani.
In Toscana si dice "non mettere il dito tra moglie e marito", e tra fratello e sorella...in realtà siete i primi parenti nella storia del Festival a vincere un premio, e tutti e due per il teatro.
L'anno passato ho accompagnata lei a ritirare il premio, quest'anno accompagnerà lei me; ho detto tutto. Siamo molto, molto uniti ed in sintonia, addirittura a volte le faccio da agente visto il suo modo meravigliosamente etereo di affrontare questo lavoro; artista pura, adamantina.
Mattia Lattanzi
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