La storia del Cinema Universale è passata prima attraverso un libro di successo, quello di Matteo Poggi edito nel 2001 con Polistampa.
Adesso è diventato un film di Federico Micali che cinque anni dopo Firenze Città Aperta (e altri fortunati lavori come Nunca Mais e 99 Amaranto) torna a documentare la sua città.
"…è veramente uno di quei casi in cui una storia si trasforma in una leggenda metropolitana e la realtà supera la fantasia: sarebbe impensabile oggi entrare in un cinema, magari in un multiplex, fare cose del genere e essere accolti da un applauso…"
Tra film di culto, urla verso lo schermo, fumo e vespini in sala, il cinema Universale è stato un luogo unico per la Firenze degli anni 70 e 80.
Il film diventava una partitura su cui improvvisare collettivamente, interagendoci con battute, facendolo diventare proprio e rispecchiandoci sogni e ambizioni delle diverse generazioni che si succedevano sulle stesse poltroncine di legno. Non un improvvisazione jazz: piuttosto un atmosfera più psichedelica ( o per alcuni punk) punteggiata spesso da alcol e hashish.
Ne nasce un viaggio in una storia del cinema molto particolare: quella che per almeno tre decenni ha caratterizzato l’identità di una cittài: dal cinema di quartiere degli anni 60, alla fase di contestazione politica intorno al 77 che intonava cori e slogan su "sacco e vanzetti" o "fragole e sangue", fino ai film cult degli anni 80 equamente divisi tra calcio, droga e musica, ma anche tra piccioni che volano in sala durante "Birdy", e una vespa che sfreccia sotto lo schermo.
Una storia raccontata dalla viva voce di quella molteplice umanità che ha frequentato quella sala, dai "ragazzi di san Frediano" e del Pignone eredi diretti dei personaggi di Pratolini, ad intellettuali, musicisti, politici giornalisti e artisti: tutti pronti a reinterpretare coralmente la storia di un cinema libero.
Probabilmente quando La Rosa Purpurea del Cairo di Woody Allen è stato proiettato al Cinema Universale di Firenze, nessuno si è particolarmente stupito del fatto che nel film il protagonista aveva abbandonato lo schermo e si era trasferito in sala.
Per il pubblico dell’Universale una cosa del genere accadeva quotidianamente, qualsiasi fosse la pellicola proiettata: film e pubblico erano tutt’uno. Da sempre. E da sempre interagivano, dando al film un sapore ogni volta diverso.
Il film diventava una partitura su cui improvvisare collettivamente, facendolo diventare proprio e rispecchiandoci sogni e ambizioni delle diverse generazioni che si succedevano sulle stesse poltroncine di legno. Non un improvvisazione jazz: piuttosto un atmosfera più psichedelica, punteggiata spesso da alcol e hashish.
Riscoprire la storia dell’Universale attraverso il lavoro di ricerca prima, e di ripresa poi è stato un emozionate viaggio in una particolarissima storia del cinema che trae l'origine da un modo molto popolare di vedere il film in quartieri come il Pignone e San Frediano.
Così negli anni cinquanta e sessanta il cinema era vissuto allo stesso modo in cui altrove si viveva l’avanspettacolo, e “i ragazzi di San Frediano” (o più propriamente del Pignone) si esercitavano in battute con i Clark Gable e i Clint Eastwood di turno.
Ma è con la trasformazione in “Universale d’essai”, con l’avvento dei film cult al seguito della generazione del settantasette che il cinema inizia a diventare un luogo imprescindibile per chiunque vivesse la città: rimane il dialogo serrato con lo schermo.
“Sacco e Vanzetti” o “Fragole e sangue” diventavano film collettivi sui quali sfogare la propria rabbia o cimentare i propri ideali mentre il Live at Pompei dei Pink Floyd e soprattutto Woodstock venivano vissuti in un atmosfera live che si ripeteva ogni volta diversa ( e c’è chi è pronto a giurare che una volta Joan baez non riuscì a suonare perché poco in sintonia con il pubblico di quella sera).
Quando la repressione e l’eroina hanno provocato un brusco cambiamento di pagina, le pellicole in cui identificarsi sono diventate “The Blues Brothers”, “I guerrieri della notte” o “Animal House”, e la rabbia si è trasformata in quella dello scudetto rubato del 1982: e allora le maglie della juventus diventano immediatamente quelle dei nazisti di “Fuga per la Vittoria” e il gol di Pele’ la redenzione di una città.
Una partecipazione meno politica e più divertita, con vespe che entravano sgassando in sala, con piccioni che si libravano in aria durante la proiezione de “il volo” e con la polizia che irrompeva nel cinema durante la proiezione de “La retata”. Ma sempre, in ogni epoca, con i commenti e le battute ad alta voce per tutti e su tutti.
Fino alla sua chiusura, nel 1989. Il crollo di un altro Muro di Berlino. E la sua trasformazione alcuni anni dopo in un locale alla moda dove si entra solo se vestiti in modo “trendy”. Forse ancora una volta lo specchio di un periodo.
Un periodo sicuramente più triste, quello dove i cinema chiudono e i film diventano ostaggio di mega-strutture del divertimento conformista.
IL LIBRO E IL SUO AUTORE
L’Universale, se non lo sai, era uno spazio aperto, la piazza d’incontro per le persone più singolari, la riserva dove sfogare quel malessere esistenziale a cui nessuno sapeva dare un nome.
E allora eccoci qua, in stimolante compagnia di muratori, ultras della curva Fiesole, rivoluzionari mancati, trombai e trombati… ci ritroviamo e con le orecchie ben aperte ascoltiamo…”.
Matteo Poggi, da “Breve Storia del Cinema Universale”
“Un nuovo cinema Paradiso, l’“Universale”, via Pisana quartiere Pignone, avviato alla fine degli anni ’40, chiuso il 30 dicembre 1989, è qui raccontato negli usi e nei costumi, e negli scostumati abusi. Un pubblico non volgare e neppure violento, ma shakesperianamente dedito a emozioni e effusioni, candidamente voglioso di amplessi con lo schermo, linguisticamente impertinente ma salacissimo, sveglio e sagace anche quando dormiva, frequentatore delle zone meno cruscanti e illibate del dizionario, una genia di rivoluzionari delusi, studenti arrapati, filosofi oziosi, ragazzi d’incerta vita…”.
Marino Biondi, dalla prefazione a “Breve storia del cinema Universale”
“Breve Storia del Cinema Universale” di Matteo Poggi è stato pubblicato per la prima volta dalla casa editrice Polistampa nel novembre 2001, edizione che nel giro di pochi mesi andò completamente esaurita, al punto di classificarsi alla settima posizione della classifica della saggistica più venduta alla libreria Edison di Firenze.
Sono seguite due ulteriori ristampe e a distanza di 7 anni il libro è ancora in continua distribuzione, a testimonianza di un apprezzamento generale nonché di un sentimento generale e diffuso nei confronti della sala di Via Pisana.
Poggi Matteo nato a Firenze il 27 dicembre 1971, dopo essersi laureato in Storia della Critica e della Letteratura alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, ha al suo attivo quattro pubblicazioni.
In ordine cronologico la prima è “Avanti che la legna s’arda”, racconto breve incluso all’edizione del maggio ’98 de “Caffè Michelangiolo”, rivista letteraria edita da Polistampa.
Successivamente si ha la pubblicazione de “Breve Storia del cinema Universale”, nel dicembre 2001 sempre per Polistampa, alla quale ne seguirà una seconda nell’aprile 2003 ed infine l’attuale ristampa del 2007.
Nel settembre 2004 si ha invece la pubblicazione, con distribuzione interna al reparto, de “Il Corpo di Polizia Municipale di Firenze”, per la storia della Polizia Municipale dal secondo dopoguerra ad oggi, mentre nel maggio 2006 insieme a Leonardo Bucciardini pubblica “San Niccolò del Ceppo: l’enigma insoluto”, per la casa editrice Caminito con la presentazione del Dott. Alessandro Cecchi, attuale Direttore del parco monumentale di Boboli, e del Dott. Carl Brandon Strelhke, Amministratore della collezione Johnson G. Johnson del Museo d’Arte di Philadelphia.
Si segnala come tale pubblicazione sia attualmente conservata in diverse ed autorevoli Università, come quelle di Heidelberg, in Germania, e quelle statunitensi di Notre Dame, California University e Berkley, e come quest’ultima abbia segnalato l’opera come meritevole per la biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
IL REGISTA
Federico Micali, nato a Firenze nel 1971 (avvocato oltre che regista) proviene da diverse esperienze artistiche in campo teatrale e video-cinematografico.
Dopo aver documentato i fatti del G8 di Genova, ha diretto insieme a Teresa Paoli e Stefano Lorenzi il film Genova senza risposte, girato in digitale con tecnologia leggera e successivamente trasferito in 35mm per l’Occhio e la Luna e distribuito dalla Pablo nel circuito cinematografico (35mm, 75’/ 2002).
Il sodalizio artistico con Teresa Paoli e Stefano Lorenzi si è successivamente consolidato attraverso una serie di progetti che li hanno portati a sperimentare linguaggi tra loro molto differenti e generi di natura diversa. Insieme hanno girato il videoclip per i Modena City Ramblers per il brano La legge giusta (dv, 3.30’’, settembre 2002) e il film sui giorni del social forum europeo a Firenze, Firenze città aperta, prodotto da Stefano Stefani per l’Atelier ed edito in 60mila copie da L’Unità, Manifesto e Carta (vhs/ dv/ 50’/ 2002).
Nel marzo 2003 hanno realizzato sempre con l’Atelier, Nunca Mais, film sul disastro ecologico della petroliera Prestige sulle coste della Galizia (dv/40’/2003) che ha partecipato a numerosi Festival internazionali (premio della giuria tra gli altri a Cinemambiente di Torino), è stato esposto al Museo di Arte Contemporanea di Bolzano nella mostra “Moltitudini”, e si è incrociato con le musiche degli YoYo Mundi per il progetto teatrale Musiche per un naufragio (tra gli altri al teatro Verdi di Firenze nel novembre 2004). Ancora con l’Atelier (adesso Ombre Rosse) Note dal Basso (dv/ 50’/2003), film musicale sulle bande di strada riunite a Firenze nel novembre 2002 presentato al Festival dei Popoli di Firenze, e due cortometraggi “Lungarno - ci chiamavano ribelli” sui temi della memoria storica (dv/11'/2003) e La nostra terra (dv/10’/2004) girato in Palestina e premiato in numerosi Festival (Borderlands, Unesco Human Rights, Magma).
Sempre nel 2004, Saharawi (dv/35’/2004) documentario realizzato in coproduzione con la Mediateca Regionale Toscana e girato nei territori dei profughi Saharawi nel deserto algerino, Clan Banlieue (dvd/200’/2004) dvd prodotto da Universal Music per i Modena City Ramblers. e ill cortometraggio di fiction tresecondi (dv/10’/2004), vincitore del MomFilmFest 2004 e presentato a Parigi nel novembre 2005 nell’ambito della mostra d’arte contemporanea Jeune Creation e Le Divan du Monde.
Del giugno 2005 la regia video dello spettacolo di Sergio Staino Bobo 25 distribuito in dvd da L’Unità, seguita sempre da quella per lo spettacolo La Romanina di Anna Meacci e Guantanamo, honor bound to defend the freedom di Serena Mannelli e Michele Panella.
Nel marzo 2007, l'ultimo lavoro, "99 Amaranto" (dv/60'/2007), film documentario su Cristiano Lucarelli e Livorno, liberamente tratto dal libro "Tenetevi il Miliardo" di Carlo Pallavicino prodotto da L'occhio e La Luna e distribuito sia in allegato editoriale e home video, sia al cinema dalla Pablo di Gianluca Arcopinto.
Ad ottobre 2007 il programma 25ma ora, de La7 ha dedicato ai suoi lavori una settimana di programmazione.
con Enrico Palchetti, Marco Righi,
William Galli, Matteo Poggi
Con il supporto di
Mediateca Regionale Toscana Film Commission
Provincia di Firenze
Comune di Firenze
Liberamente tratto dal libro
“Breve Storia del Cinema Universale”
di Matteo Poggi
edito da Polistampa
Ideazione: Michele Andrei
Film Script: Federico Micali
Web Design :Giacomo Trombi e Mathijs Van Woerkum
Web Marketing: Web Marketing Team
Promozione: Grazia Vitelli
Logistica Di Produzione: William Galli e Enrico Palchetti
Organizzazione di Produzione: Marco Righi
Ricerca d’archivio: Matteo Poggi
Post-Produzione Video: Yuri Parrettini
Post-Produzione Audio: Giacomo Guatteri
Documentazione Fotografica: Archivio Red Giorgetti
Ricerca e Sviluppo realizzati
con la partecipazione di Controradio
Con (in ordine di apparizione)
Michele Andrei
Simone Calonaci
Cesare Giorgetti
Maurizio Naldini
Andrea Giotti
Carlo Scarsellini
Loriano Stagi
Giuseppe Micali
Narciso Parigi
Anna Piazzini
Roberto Pelacani
Daniele Trambusti
Walter Fanelli
Maurizio Pistolesi
Gianluca Baldi
Mario Morelli
Giancarlo Pellegrini
Nicola Bina
Asghar Hadavandi
Stefano Bettini
Giancarlo Bardoni
Fabrizio Bonomo
Walter Cappucini
Benedetto Ferrara
Maurizio Novigno
Alessandra Gensini
Sara Maggi
Gianfranco Sticci
Giovanni Gozzini
Giorgio Van Straten
Fausto Meoli
Francesco Magnelli
Marco Romei
Stefano Bini
Degl’innocenti Jacopo
Onorato Pierallini
Giovanni Bogani
Tamara Gerli
Settimio Dragone
Andrea Dragone
Romano Ciappi
Alessandro Paci
Giorgio Panariello
Graziella Giannoni
Dario Vinattieri
Sandro Parenti
Alessandro Montni
Alessio Papini
Tony Topazio
Andrea Borgognoni
Dina Parenti
Luigi De Biase
Andrea Di Carlo
Filippo Della Rocca
Alesandro Bonini
Per i contributi apportati a purtroppo non inseriti
Don Andrea Coppini, Massimo Generini, Giuseppe Menichetti,
Roberto Menichetti, Ferruccio Ughi, Brunetto Vannacci, Giulianino Del Taglia, Mario Filini
E con la Speciale Partecipazione Del Pignone
Un Particolare Ringraziamento A
Giglio Film
Si Ringrazia
Emma Micali E Serena Mannelli, Osanna Fantozzi
Mauro Costi, Valentina Tiracorrendo
Fabrizio Giurbi, Fabio Fiorini, Luigi Nepi
Leonardo Magnolfi, Filippo Papi, Fabrizio Mangani
Giuseppe Giulettini, Maria Boni, Stefano Stefani
Matteo Nenciolini, Sirio Zabberoni
Teresa Paoli, Mario E Sonia Morelli
Claudio Guglielmi, Gino Francini, Mario Bufano
Raffaele Palumbo, Andrea Mariani, Matteo Meloni
Asmara, Tiziano Fagioli, Margherita Micali
Eleonora Tolu, Duccio Braccaloni
Ruggero Di Paola, Ernesto De Pascale, Bruno Casini
Simone Fringuelli, Antonio “Superpippo” Gabellini
Materiali Sonori, Toscana Musiche
Il Personale Della Biblioteca Nazionale Di Firenze
Si Ringrazia Inoltre
Ristorante Pane E Olio, Officina Vintage
Cinema Ciak, Cinema Chiardiluna, Cinema Colonna
Teatro Mcl Ginestra Fiorentina
Terrazza La Rinascente
Altre Immagini Di Repertorio Sono State
Gentilmente Concesse Da
Archivio “Firenze Promuove” Di Franco Mariani
Per Le Immagini Forniteci Dell’alluvione Di Firenze Del 1966
Assessorato Dello Sport E Delle Tradizioni Popolari
Per Le Immagini Relative Al Calcio In Costume
Archivio Storico Della Cgil Di Firenze
Per Le Immagini Di Repertorio Anni Settanta
A.C.F. Fiorentina
Per Le Immagini Della Curva Fiesole
Gianluigi Burlini - Giallinovagabondo
Per Alcune Immagini Di Manifestazioni Anni 70
New Press Photo
Immagine Esterno Cinema Universale
Colonna Sonora
Firenze Underground 1960/1990
Realizzata Grazie Alla Consulenza Di
Stefano "Il Generale" Bettini
E Con La Collaborazione Di
Giampiero Bigazzi
I Califfi
Col Vento Nei Capelli (F. Boldrini)
1973 - F. Boldrini
Collettivo Victor Jara
Clowns
(D. Trambusti - D. Riondino - C. Riondini
G. Gualtieri - M. Fagioli - O. Marini - S. Panichi )
1979 - Materiali Sonori
Narciso Parigi
Una Madonna In Borgo San Frediano
1966 – Pathè
Denny
In The Morning (P. Tofani)
1966 - Net
Denny
Everything (P. Tofani)
1966 - Net
Noi Tre
Distruggimi (Nobile - Pini)
1966 Da “Anni Di Musica Vol. 1” – Materiali Sonori
Whisky Trail
John Barleycorn (Trad.)
2005 - Whisky Trail
Collectivo Victor Jara
7 Colombe Bianche Su Una Seicento
(D. Trambusti - D. Riondino - C. Riondini
G. Gualtieri - M. Fagioli - O. Marini - S. Panichi )
1974 – Circoli Ottobre
Madri Superiori
Mary Flying (A. Cheli - T. Sidney - G. Ceccherini - P. Masi )
1970 - Madri Superiori
Il Generale & Ludus Dub Band
All’universale (L. Lombardi - S. Bettini)
1993 – Wide
Mugnion’s Rock
Deborah (Mugnion’s Rock)
1979 Da “Firenze Sogna” – Materiali Sonori
Alcool
Situation (S. Salaorni – G. Salaorni)
1981 - Hideaway Music/Materiali Sonori
Diaframma
Illusione Ottica (F. Fiumani)
1983 - Materiali Sonori/Rockgarage
Neon
Information Of Death
(M. Michelotti – S. Gasparinetti Fuochi)
1982 - Kindergarten/Materiali Sonori